Rassegna della letteratura 5/2023

 

 

Abstract

Purpose: Benzydamine hydrochloride is a nonsteroidal anti-inflammatory drug that has shown topical anti-inflammatory, analgesic, anesthetic, and antimicrobial activities most often used in radiation induced oral mucositis. The aim of this study was to assess the effectiveness of 0.15% benzydamine hydrochloride as a mouth wash in subjects with severe generalized gingivitis on comparison with 0.2% chlorhexidine. Methods: In this double-blind, randomized, clinical trial, 30 patients were equally divided into two groups. Patients in Group I were advised to rinse their mouths with 10 ml of 0.2% chlorhexidine (CHX) twice daily, Group II with 10 ml of benzydamine (BZD) mouth wash twice daily for two weeks. The clinical parameters measured were plaque index (PI), gingival index (GI), modified sulcular bleeding index (mSBI). These parameters were recorded at baseline, I week, 2 weeks and 1 month. Results: There was no significant difference when the efficacy of benzydamine hydrochloride was compared to 0.2% chlorhexidine in subjects with severe gingivitis. A statistically significant decrease was observed in PI, GI, mSBI scores at 1 week, 2 weeks and 1 month when compared to baseline (P<0.05) in both the groups although intergroup comparison did not reveal statistical significant difference between the test and the control group. (P>0.05). Conclusions: Benzydamine hydrochloride 0.15% as a mouth wash was as effective as chlorhexidine digluconate 0.2% in reducing gingival inflammation induced due to plaque accumulation thus, controls further disease progression. This chemical agent is also cost effective, easily available, and well tolerated with no reported side effects.


 

Un recente report dell’International Pharmaceutical Federation (FIP, Federazione Internazionale Farmaceutica) (1), nel sottolineare ancora una volta come la capillare diffusione delle farmacie di comunità abbia giocato un ruolo importante nell’impedire il collasso del sistema sanitario nell’emergenza COVID-19, rileva anche che la pandemia ha di fatto accelerato la transizione verso la cosiddetta farmacia dei servizi.

Il farmacista “moderno” va pertanto assumendo un ruolo “polifunzionale”, caratterizzandosi come un operatore sanitario in prima linea sul territorio, al quale si richiedono nuovi skills and tools per una professionalità qualificata, essenzialmente mirata a potenziare nei cittadini la cura di sé (empowering self-care). Ad esempio, in materia di igiene, generale e personale, la FIP constata che, nell’era post-COVID-19, il farmacista di comunità non può limitarsi al “tradizionale” counselling sull’igiene orale ma deve costantemente aggiornare la sua formazione per acquisire conoscenze e competenze, in particolare sulla prevenzione delle malattie infettive. In tale ambito rientrano, ad esempio, l’uso appropriato degli antibiotici, le norme di igiene quotidiana, quali la tecnica corretta del lavaggio delle mani e il corretto uso quotidiano di spazzolino e filo interdentale, ma anche le norme su conservazione e preparazione dei cibi, i consigli specifici durante i viaggi, sui prodotti per l’igiene della casa e altro ancora. Questa specifica formazione dovrebbe essere avviata e programmata già durante gli studi universitari (2).

L’igiene orale mantiene ovviamente un’importanza fondamentale. Il perno per preservare la salute dei denti e della bocca è un controllo efficace della placca dentale, che è il principale agente eziologico della gran parte delle malattie paradontali, ovvero dei tessuti parodontali (gengiva, legamento parodontale, osso alveolare, cemento).

Chiamata anche patina dentaria, placca batterica o biopellicola/film orale, la placca si forma per contaminazione batterica della sottile pellicola che si produce fisiologicamente quando la superficie del dente viene a contatto con la saliva. In assenza di una corretta igiene orale personale e di controlli periodici odontoiatrici (con rimozione meccanica di placca ed eventuale tartaro, ovvero della placca “mineralizzata”), l’accumulo batterico è rapido e rende la placca sempre più complessa (con presenza anche di batteri anaerobi e miceti), fino alla formazione di una struttura community-like, una sorta di microambiente interattivo particolarmente resistente alle difese organiche e agli agenti antimicrobici. Si noti che la presenza della placca è inoltre necessaria per lo sviluppo della carie (la demineralizzazione del dente in ambiente acido generato essenzialmente, in presenza di altri fattori cariogeni, dall’esposizione dei microrganismi ai carboidrati alimentari).

Per prevenire la progressione della placca può essere utile abbinare a spazzolino e filo interdentale, soprattutto se presente gengivite, un collutorio anti-infiammatorio a base, ad esempio, di benzidamina, rispettando per posologia e durata del trattamento le indicazioni del farmacista o dell’odontoiatra. È un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) con proprietà anestetiche locali, analgesiche e antimicrobiche. Il suo impiego topico evita i classici effetti collaterali sistemici da assunzione di FANS.

Nello studio clinico di Seshan et al. randomizzato e in doppio cieco in pazienti con gengivite diffusa grave, l’utilizzo per 14 giorni di benzidamina cloridrato 0,15% (benzydamine hydrochloride, BNZ-HCl) collutorio (2 sciacqui con 10 ml al giorno) ha dimostrato efficacia pari ad un analogo schema posologico con clorexidina 0,2% (il braccio di controllo) nel ridurre l’infiammazione gengivale indotta da placca dentale e, quindi, nel controllarne l’ulteriore progressione. Con entrambi i principi attivi, sono infatti emerse differenze significative (p<0,05) nel decremento rispetto al basale degli outcomes clinici di efficacia, ovvero:

  • indice di placca (PI, plaque index – la misurazione della placca in più siti dentali);
  • indice gengivale (GI, gingival index – valutazione del rossore e della sua estensione, in riferimento soprattutto alla quantità di attacco alla radice del dente);
  • indice di sanguinamento al sondaggio sulculare modificato (mSBI, modified sulcular bleeding index).

Inoltre, ai controlli ripetuti a 1 settimana, 2 settimane e 1 mese dal trattamento, la comparazione delle misurazioni dei suddetti parametri non ha evidenziato differenze significative tra le due coorti.

Gli Autori, sulla base anche di precedenti evidenze, ritengono che la riduzione della flogosi gengivale possa essere sostenuta dall’attività anti-infiammatoria della benzidamina ma anche dalla sua attività antimicrobica. Peraltro va segnalato che in alcune formulazioni la benzidamina è associata al cetilpiridinio cloruro, di cui sono ben dimostrate le proprietà antisettiche ad ampio spettro (3).

Lo studio di Seshan et al. ha inoltre rivelato una significativa azione della benzidamina contro la formazione della placca nelle visite successive. Per cui questo agente potrebbe essere utilizzato anche come agente antiplacca e anti-gengivite per prevenire ulteriore progressione della malattia, sebbene siano necessari studi futuri con follow-up a lungo termine per stabilire questa ipotesi.

Infine, uno studio recente ha confermato le proprietà anestetiche e analgesiche della benzidamina in un modello sperimentale animale (colture primarie di gangli delle radici dorsali spinali – DRG, dorsal root ganglia). Con complesse metodiche di rilevazione, si è infatti potuto dimostrare che la benzidamina è verosimilmente in grado di modulare i canali ionici che controllano la depolarizzazione delle membrane, ovvero l’avvio del potenziale d’azione e la conseguente attivazione dei segnali di trasduzione dello stimolo doloroso nei neuroni sensoriali dei DRG (4).

Si tratta di dati di notevole interesse che confermano la versatilità della benzidamina e i suoi effetti multitarget, che di fatto ne allargano le indicazioni oltre quelle comuni di gestione del mal di gola acuto e di preservazione della salute di denti e bocca (vedi, ad esempio, il Focus on 4/2023 sul suo impiego in chirurgia odontoiatrica).

 

Letture consigliate


  1. International Pharmaceutical Federation (FIP, Federazione Internazionale Farmaceutica). What community pharmacy teams need to support good hygiene as part of people’s self-care. The Hague: International Pharmaceutical Federation; 2023.
  2. Ozler CO, Dalgara T, Sahne BS, Yegenoglu S, Turgut MD, Baydar T, Tekcicek MU. Oral care and maintenance habits among pharmacy students. Am J Pharm Educ. 2023;87(4):ajpe9104.
  3. McGrath C, Clarkson J, Glenny AM, Walsh L, Hua F. Effectiveness of mouthwashes in managing oral diseases and conditions: do they have a role? Int Dent J. 2023:S0020-6539(23)00458-6.
  4. Nikolaeva-Koleva M, Espinosa A, Vergassola M, Polenzani L, Mangano G, Ragni L, Zucchi S, Ferrer-Montiel A, Devesa I. Benzydamine plays a role in limiting inflammatory pain induced by neuronal sensitization. Mol Pain. 2023;19:17448069231204191.