Benzidamina e chirurgia odontoiatrica

Benzidamina (BDZ) è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS – NSAID, nonsteroidal anti-inflammatory drug) sviluppato negli anni Sessanta dall’azienda farmaceutica italiana Angelini per il trattamento sintomatico del mal di gola e di altre affezioni irritative-flogistiche del cavo oro-faringeo (gengiviti, stomatiti, faringiti, infiammazione dovuto a terapia odontoiatrica (1-3) (vedi anche Rassegna della Letteratura 2/2023 e 4/2023). Inizialmente commercializzato come cloridrato in soluzione orale (collutorio), è oggi disponibile anche in formulazione spray e in pastiglie.

Alla sua efficace azione anti-infiammatoria, benzidamina associa proprietà antisettiche, analgesiche e, particolarmente in applicazione topica, moderatamente anestetiche (di superficie); espressione “collaterale” dell’azione anestetica locale della benzidamina è il leggero senso di “intorpidimento” nella bocca che spesso compare con l’uso del collutorio.

Evidenze recenti – cliniche (3) e sperimentali (4) – hanno inoltre confermato l’azione anti-placca dentaria di benzidamina collutorio, con un’efficace azione antisettica, più marcata con la formulazione di combinazione con il cetilpiridinio cloruro (vedi anche Rassegna della Letteratura 4/2023 e Focus on 3/2023).

Per le sue peculiari azioni farmacologiche, benzidamina non poteva non trovare impiego anche in chirurgia odontoiatrica (estrattiva, implantare, endodontica, ricostruttiva/rigenerativa) per il controllo periprocedurale dell’infiammazione e del dolore, peraltro strettamente correlati: la flogosi, infatti, causa e/o esacerba il dolore.

In sintesi, il dolore oro-facciale in chirurgia odontoiatrica (5):

  • riconosce una fisiopatogenesi infiammatoria-nocicettiva (6): il danno tissutale correlato alla patologia dentale/parodontale e al trauma diretto della procedura chirurgica curativa innescano il rilascio di mediatori infiammatori con conseguente comparsa della sintomatologia algica;
  • ha un’intensità direttamente proporzionale all’invasività/durata dell’intervento chirurgico e correla anche con il livello di ansia anticipatoria (sostenuta dalle aspettative individuali) e di sofferenza preoperatoria del soggetto; da notare che lo stato ansioso tende comunque ad elevarsi quanto più si prolunga la procedura, con l’innesco di un circolo “vizioso” ansia-dolore (e anche flogosi) di non facile gestione (7,8);
  • raggiunge la massima intensità 5-6 ore dopo la fine dell’intervento, in correlazione anche all’esaurirsi dell’anestesia operatoria (locale/generale); perdura per 24 ore, ma può protrarsi fino a 48 ore (salvo complicazioni), soprattutto dopo interventi complessi – a tal proposito si noti che il consumo di analgesici è di regola massimo proprio nelle prime 48-72 ore dopo la fine della procedura (9).

Se si esclude la devitalizzazione (cura canalare) per carie – in genere non associata a dolore importante – la più comune tra le procedure chirurgiche odontoiatriche è certamente l’estrazione del terzo molare, che invece determina una sintomatologia algica di media-forte intensità, che può anche impattare, di regola per un breve periodo, sulla qualità di vita del soggetto. Il dolore da estrazione del terzo molare è assimilato al dolore osseo ed è il modello più utilizzato per la comparazione dell’intensità della sintomatologia algica post-chirurgia e per l’efficacia dei diversi analgesici (9,10).

Numerose evidenze confermano che i FANS – compresi quelli “da banco” – sono i farmaci più efficaci e frequentemente usati per la gestione del dolore post-chirurgia odontoiatrica (11,12). In combinazione con anestetici locali, essi garantiscono di fatto una procedura pain-free e una convalescenza post-operatoria confortevole; i FANS consentono inoltre di limitare il ricorso agli oppioidi, da riservare ai casi di dolore “refrattario” e/o di particolare intensità (13).

Anche benzidamina collutorio, commercializzata da oltre 50 anni, si è dimostrata efficace nel controllare l’infiammazione del cavo orale post-estrazione del terzo molare. Ad esempio, in uno studio clinico controllato, randomizzato e in doppio cieco – nel quale si è utilizzato un metodo computerizzato per una misura obiettiva dell’ infiammazione, ovvero di edema oro-facciale (tumor) e altri segni di flogosi come calor e ridotta mobilità mandibolare (functio laesa) – il collutorio a base di benzidamina ha dimostrato di ridurre marcatamente l’ infiammazione a 24 e 72 ore dalla procedura con un effetto sovrapponibile (ovvero senza differenze statisticamente significative)  a quello di diclofenac (comparatore attivo) (14).

Benzidamina cloridrato emerge dunque come una scelta appropriata per il controllo dell’infiammazione e del dolore dopo estrazione del terzo molare e, più in generale, in chirurgia odontoiatrica. Attualmente la preferenza è per una somministrazione topica locale con collutorio. Posologia e tempistica pre- e post-operatoria di assunzione vanno valutate caso per caso.

Spesso la pericoronite è tra i primi sintomi di un terzo molare in eruzione o incluso; l’infiammazione acuta della gengiva che circonda il dente è uno dei tanti fattori predittivi dell’intensità e della durata del dolore post-operatorio (5).

In presenza di pericoronite, la benzidamina in formulazione spray orale si è dimostrata un’alternativa più efficace e sicura di FANS orali (diclofenac e flurbiprofene, gravati da effetti collaterali gastroenterici non trascurabili) nel migliorare la qualità di vita dei soggetti con pericoronite (15).

Da notare che i pazienti affetti da pericoronite tendono a rifiutare o posporre l’intervento risolutivo di estrazione del molare per ragioni personali (studio, lavoro, vacanza, etc.), tra le quali vi può essere anche l’ansia anticipatoria (la paura del dentista) citata in precedenza. Il ricorso ponderato ad una terapia conservativa con benzidamina topica può essere in questi casi una scelta appropriata e necessaria. L’estrazione va infatti differita in presenza di pericoronite ma, una volta controllata l’infiammazione, procrastinare oltre misura l’intervento espone a inevitabili recidive e soprattutto appare correlato a un incremento delle difficoltà chirurgiche e delle complicanze post-operatorie (15-17). Di tutto questo va informato il paziente, eventualmente anche dal farmacista di comunità.

Un ultimo esempio del significativo ruolo di benzidamina cloridrato collutorio in chirurgia odontoiatrica è il suo impiego in un intervento comune particolarmente doloroso: l’allungamento della corona (crown lengthening surgery), indicato per ragioni estetiche e/o funzionali in presenza del cosiddetto “sorriso gengivale” (gummy smile), ovvero in presenza di un’eccedenza di tessuto osseo-gengivale rispetto alla parte visibile dei denti, che “appaiono” troppo corti. Si tratta in effetti di un intervento di chirurgia plastica per rimodellare il contorno osseo e gengivale.

Un recente trial specifico (18) ha dimostrato che il collutorio benzidamina cloridrato 0,15% (sciacqui nelle prime 24 ore dopo la fine dell’intervento, 15 ml ogni 3 ore per 30 secondi) ha un’efficacia analgesica (misurata con VAS) similare a quella del comparatore attivo (ibuprofene 400 mg 1 compresa ogni 6 ore nelle prime 24 ore post-operatorie), che non si dimostra comunque superiore. Lo studio conferma che per il controllo del dolore infiammatorio-nocicettivo post-chirurgia odontoiatrica, benzidamina cloridrato collutorio 0,15% può essere ampiamente utilizzato in alternativa ad altri FANS orali considerando che, a sostanziale parità di efficacia, ha meno effetti collaterali e un prezzo decisamente inferiore.

Come per tutti i collutori, è importante un corretto utilizzo di benzidamina cloridrato 0,15%, seguendo le indicazioni dell’odontoiatra, dell’igienista dentale ed eventualmente anche del farmacista di comunità.

Bibliografia


  1. Turnbull RS. Benzydamine Hydrochloride (Tantum) in the management of oral inflammatory conditions. J Can Dent Assoc. 1995;61(2):127-34.
  2. Passali D, Arezzo MF, De Rose A, et al. Benzydamine hydrochloride for the treatment of sore throat and irritative/inflammatory conditions of the oropharynx: a cross-national survey among pharmacists and general practitioners. BMC Prim Care. 2022;23(1):154.
  3. Seshan H, Shanavas S, Ashwini S. Effective evaluation of benzydamine hydrochloride as a mouth wash in subjects with plaque induced gingival inflammation. Int J Oral Health Dent. 2016;2(3):161-70.
  4. Ardizzoni A, Boaretto G, Pericolini E, et al. Effects of benzydamine and mouthwashes containing benzydamine on Candida albicans adhesion, biofilm formation, regrowth, and persistence. Clin Oral Investig. 2022;26(4):3613-25.
  5. Starch-Jensen T, Gacic B, Konstantinovic VS, et al. Patient’s perception of recovery following surgical removal of mandibular third molars. A prospective european multi-center study. J Craniomaxillofac Surg. 2023;51(10):635-43.
  6. Rotpenpian N, Yakkaphan P. Review of literatures: physiology of orofacial pain in dentistry. 2021;8(2):ENEURO.0535-20.2021.
  7. Sadighi M, Faramarzi M, Chitsazha R, et al. Effect of photobiomodulation on pain control after clinical crown lengthening surgery. J Adv Periodontol Implant Dent. 2021;13(2):91-4.
  8. González-Martínez R, Jovani-Sancho MD, Cortell-Ballester I. Does psychological profile influence third molar extraction and postoperative pain? Oral Maxillofac Surg. 2017;75(3):484-90.
  9. Bailey E, Kashbour W, Shah N, et al. Surgical techniques for the removal of mandibular wisdom teeth. Cochrane Database Syst Rev. 2020;7(7):CD004345.
  10. Bailey E, Worthington HV, van Wijk A, et al. Ibuprofen and/or paracetamol (acetaminophen) for pain relief after surgical removal of lower wisdom teeth. Cochrane Database Syst Rev. 2013;(12):CD004624.
  11. Moore RA, Wiffen PJ, Derry S, et al. Non-prescription (OTC) oral analgesics for acute pain – an overview of Cochrane reviews. Cochrane Database Syst Rev. 2015;2015(11):CD010794.
  12. Singla N, Bertoch T, Shenoy S, Munjal S. Efficacy and safety of single-dose DFN-15 for treatment of acute postsurgical dental pain: a randomized, double-blind, placebo-controlled study. 2022;163(1):91-9.
  13. Malamed SF. Pain management following dental trauma and surgical procedures. Dent Traumatol. 2023 Aug;39(4):295-303.
  14. Garcia-Arocha R. Action of Benzydamine in the Management of Oral Inflammatory Condition After the Odontectomy of the Third Molar. J Oral Maxillofac Surg. 2005 Aug; 63 (8 suppl): 81. Abstract 9 – Proceedings of AAOMS 87th Annual Meeting, September 20-24, 2005, Boston, MA (US). Accesso ristretto online (novembre 2023).
  15. Alalwani A, Buhara O, Tüzüm MŞ. Oral health-related quality of life and the use of oral and topical nonsteroidal anti-inflammatory drugs for pericoronitis. Med Sci Monit. 2019;25:9200-6.
  16. Schalch TO, Martimbianco ALC, Gonçalves MLL, et al. Interventions for early-stage pericoronitis: systematic review of randomized clinical trials. Antibiotics (Basel). 2022;11(1):71.
  17. Vranckx M, Fieuws S, Jacobs R, Politis C. Prophylactic vs. symptomatic third molar removal: effects on patient postoperative morbidity. J Evid Based Dent Pract. 2021;21(3):101582.
  18. Khabazian A, Tavakoli A, Soltani S, et al. Comparison of benzydamine hydrochloride mouthwash 0.15% and ibuprofen in reducing postoperative pain during 24 hours after crown lengthening: a randomized clinical trial. The Open Dentistry Journal, 14, 2020. Open Access journal. DOI:10.2174/1874210602014010066.